Il Sindaco Oreste Perri, durante la seduta odierna del Consiglio comunale, ha svolto alcune considerazioni di ordine generale per inquadrare i provvedimenti relativi al Bilancio di previsione 2013 che l'assemblea è chiamata ad esaminare ed approvare l’8 luglio prossimo. "Il quadro di difficoltà economica e finanziaria nel quale ci muoviamo è noto a tutti", ha esordito il sindaco, che ha così proseguito: "A questo si aggiunge la grave situazione di incertezza istituzionale nella quale gli enti locali sono costretti a muoversi: basta pensare al fatto che negli ultimi quattro anni – quelli attraversati dalla nostra Amministrazione – si sono succeduti ben tre Governi che per dare risposte alla grave crisi che il Paese sta attraversando hanno pensato bene di tagliare risorse agli enti locali, ai Comuni innanzitutto. E’ tale lo stato di incertezza, che ci troviamo ad approvare il bilancio di previsione a fine giugno, cioè a metà anno di riferimento, in presenza di una disposizione governativa che allunga il termine per la sua approvazione addirittura al 30 settembre."
Il Sindaco ha quindi
accennato ai tagli netti applicati al Comune di Cremona - tagli che significano
minori entrate - che sono nell’ordine di oltre 10 milioni di euro, compresa la riduzione
delle entrate da oneri di urbanizzazione passati da 4,9 milioni nel 2008 a 1,5
milioni nel 2012, dovuta soprattutto alla crisi e alla stagnazione che sta
vivendo da tempo il comparto dell’edilizia. In pratica si è assistito ad un
azzeramento dei trasferimenti dello Stato attraverso i vari provvedimenti
governativi varati nel 2012, quindi in parte modificati nei primi mesi di
quest'anno."Nonostante queste minori entrate", ha aggiunto il primo
cittadino, “l’Amministrazione ha voluto garantire ugualmente tutti i servizi ai
cittadini, con particolare attenzione alla spesa sociale che – per quanto ci
riguarda – non è stata toccata, anzi è aumentata. A Cremona, nonostante la
situazione di crisi, grazie alla collaborazione con i privati, è stato possibile
movimentare opere per un importo complessivo stimabile attorno ai 70 milioni di
euro. Certo, in alcuni settori si sono dovute fare anche delle scelte
dolorose o impopolari con le quali hanno dovuto fare i conti un po’ tutti
i sindaci d’Italia, da Fassino a Torino, Pisapia a Milano, Tosi a Verona o De
Magistris a Napoli (cito solo questi, anche per significare che i problemi non
hanno precise colorazioni politiche). Voglio dire che è stato grande lo sforzo
di tutti i sindaci d’Italia per far fronte ad un quadro
economico-finanziario difficile da gestire per continuare a dare risposte
ai cittadini."
Altro
aspetto rilevante sottolineato dal Sindaco nel suo intervento è che sono
cambiati i sistemi di controllo sulla pubblica amministrazione da parte soprattutto
della Corte dei Conti, anche attraverso il Collegio dei revisori dei conti,
molto più attenti agli equilibri di bilancio e alla verifica della coerenza con
il patto di stabilità.
Ma quali sono le misure
messe in atto dall’Amministrazione per far quadrare i conti sul piano
amministrativo, lontano dunque da prese di posizione di parte di carattere
politico? Il Sindaco le ha così riassunte: "Sono state attuate costanti,
seppur graduali, azioni di contenimento della spesa corrente accompagnate da un
contenimento della spesa per il personale (dal 2009 in costante calo);
contenimento della spesa per i servizi non più ritenuti fondamentali, dalla
legge, per il Comune; per quanto concerne il contenimento delle spese per
incarichi professionali e consulenze l’onere è stato più che dimezzato:
da 2 milioni e mezzo si è passati infatti a 600 mila euro.”
"Per salvaguardare
gli equilibri di bilancio e rispettare il patto di stabilità", ha poi
precisato il Sindaco, "è stato necessario
ritoccare dello 0,15 l’addizionale IRPEF, mentre l’IMU sui fabbricati
diversi è stata aumentata dello 0,05%, passando da 0,93 a 0,98%, mantenendo
però il sistema delle agevolazioni in atto per le onlus, gli anziani, le
botteghe commerciali, le botteghe storiche, le abitazioni date in affitto, ed
anche per le nuove attività produttive."
Nonostante
tutti i provvedimenti presi in un quadro di contenimento e riequilibrio dei
conti pubblici del Comune di Cremona sinteticamente elencati, l’attenzione
dell’Amministrazione è stata poi rivolta al tema della copertura dei costi dei
servizi a domanda individuale, anche a seguito dell’invito della Corte dei
Conti ad intervenire in merito. Cremona è, fra i capoluoghi di provincia, la
città che ha la copertura più bassa di tali servizi: il 35% (nel 2012). Si è
così ritenuto di cominciare ad avvicinarsi alla situazione degli altri Comuni,
portando la copertura dei costi nel 2013 al 37% , adeguando le contribuzioni
dell’utenza dei servizi a domanda individuale.
Ha concluso il Sindaco:
"Alcune scelte possono sembrare dolorose, soprattutto se messe in
relazione al difficile momento di crisi che l’intero Paese sta attraversando,
ma posso garantire che lo spirito che ha guidato l’Amministrazione nella
predisposizione del bilancio, l’ultimo del proprio mandato amministrativo, è
stato di costante attenzione ai bisogni reali ed effettivi della gente,
intervenendo là dove era giusto farlo, senza intervenire indiscriminatamente
nella vita di tutti."