Sindaco e
assessori, nella Giunta di oggi, hanno affrontato il tema del gioco
d'azzardo patologico anche alla luce della recente sentenza della
Corte Costituzionale sulla possibilità, da parte dei Comuni, di
regolamentare le sale gioco. Il caso nasce a seguito di provvedimenti
presi dai Comuni di Rivoli (Torino) e Santhià (Vercelli). I sindaci
delle due città avevano imposto limiti all'orario e alla
dislocazione delle slot ma il loro intervento era stato definito
illiberale e anticostituzionale dagli operatori del settore.
La Corte
Costituzionale ha dichiarato inammissibili le questioni di
costituzionalità sollevate dal TAR del Piemonte sulle norme che non
prevedono la competenza dei Comuni a limitare l'uso delle slot
machine negli esercizi dotati di licenza di pubblica sicurezza. Il
pronunciamento dell’Alta Corte richiama a sostegno, dal punto di
vista legislativo, l'art. 50 del dlgs 267/2000, che attribuisce ai
sindaci il potere di organizzare anche gli orari degli esercizi
commerciali, la mancanza di un testo di un riferimento specifico al
tema del gioco patologico e l'articolo 31 del Decreto Legge Crescita
del 2011 che stabilisce la libertà, in base alla normativa, di
apertura di nuovi esercizi commerciali sul territorio.
"Il
gioco d’azzardo è vietato dal Codice penale - spiega l’assessore
alla Trasparenza e alla Vivibilità sociale Rosita Viola - ma la
progressiva legislazione in deroga da metà degli anni ’90 ad oggi
ha portato a una situazione paradossale: viene punita una scommessa
tra amici, mentre risultano legali miliardi di fatturato ricavati da
lotterie, slot machine, poker, scommesse e giochi d’azzardo di
natura sempre più varia. Il numero dei giocatori è aumentato
enormemente: giovani, casalinghe e pensionati costituiscono nuove
fasce d’utenza da catturare e fidelizzare. I costi sanitari,
sociali, relazionali e legali del gioco d’azzardo crescono in
misura proporzionale”.
“Inoltre
– prosegue l'assessore Viola - molte inchieste della magistratura
ed alcune indagini economiche tendono a evidenziare che il business
del gioco d’azzardo costituisce un interesse specifico di
infiltrazione delle grandi organizzazioni criminali, un mercato tanto
ricco e diffuso in modo così capillare da richiamare la presenza
delle mafie anche nel gioco legale".
Partendo da
questa sentenza, da quanto scritto nel programma elettorale di
coalizione, sindaco e assessori hanno dato il via libera ad un
percorso, da realizzare in collaborazione con il Consiglio comunale,
per arrivare alla definizione di un regolamento che metta un freno al
proliferare di sale gioco e a prevenire il gioco d'azzardo
patologico. Oltre al regolamento, la Giunta vuole puntare anche sulla
sensibilizzazione della cittadinanza al tema, anche attraverso il
coinvolgimento delle realtà esistenti sul territorio che si sono già
occupate del fenomeno.