30 luglio 2014

Gioco d'azzardo patologico: per la Giunta occorre arrivare ad un regolamento e puntare sull'attività di sensibilizzazione dei cittadini

Sindaco e assessori, nella Giunta di oggi, hanno affrontato il tema del gioco d'azzardo patologico anche alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale sulla possibilità, da parte dei Comuni, di regolamentare le sale gioco. Il caso nasce a seguito di provvedimenti presi dai Comuni di Rivoli (Torino) e Santhià (Vercelli). I sindaci delle due città avevano imposto limiti all'orario e alla dislocazione delle slot ma il loro intervento era stato definito illiberale e anticostituzionale dagli operatori del settore. 

La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibili le questioni di costituzionalità sollevate dal TAR del Piemonte sulle norme che non prevedono la competenza dei Comuni a limitare l'uso delle slot machine negli esercizi dotati di licenza di pubblica sicurezza. Il pronunciamento dell’Alta Corte richiama a sostegno, dal punto di vista legislativo, l'art. 50 del dlgs 267/2000, che attribuisce ai sindaci il potere di organizzare anche gli orari degli esercizi commerciali, la mancanza di un testo di un riferimento specifico al tema del gioco patologico e l'articolo 31 del Decreto Legge Crescita del 2011 che stabilisce la libertà, in base alla normativa, di apertura di nuovi esercizi commerciali sul territorio.

"Il gioco d’azzardo è vietato dal Codice penale - spiega l’assessore alla Trasparenza e alla Vivibilità sociale Rosita Viola - ma la progressiva legislazione in deroga da metà degli anni ’90 ad oggi ha portato a una situazione paradossale: viene punita una scommessa tra amici, mentre risultano legali miliardi di fatturato ricavati da lotterie, slot machine, poker, scommesse e giochi d’azzardo di natura sempre più varia. Il numero dei giocatori è aumentato enormemente: giovani, casalinghe e pensionati costituiscono nuove fasce d’utenza da catturare e fidelizzare. I costi sanitari, sociali, relazionali e legali del gioco d’azzardo crescono in misura proporzionale”.

Inoltre – prosegue l'assessore Viola - molte inchieste della magistratura ed alcune indagini economiche tendono a evidenziare che il business del gioco d’azzardo costituisce un interesse specifico di infiltrazione delle grandi organizzazioni criminali, un mercato tanto ricco e diffuso in modo così capillare da richiamare la presenza delle mafie anche nel gioco legale".

Partendo da questa sentenza, da quanto scritto nel programma elettorale di coalizione, sindaco e assessori hanno dato il via libera ad un percorso, da realizzare in collaborazione con il Consiglio comunale, per arrivare alla definizione di un regolamento che metta un freno al proliferare di sale gioco e a prevenire il gioco d'azzardo patologico. Oltre al regolamento, la Giunta vuole puntare anche sulla sensibilizzazione della cittadinanza al tema, anche attraverso il coinvolgimento delle realtà esistenti sul territorio che si sono già occupate del fenomeno. 

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