06 novembre 2014

Laboratorio di quartiere sperimentale allo Zaist per realizzare un nuovo modello abitativo integrato (immobiliare e sociale)

E’ arrivato al primo posto in Lombardia il progetto denominato Il cielo in una stanza: il territorio e le persone per ripensare l'abitare presentato dal Comune di Cremona - Assessorato al Welfare di comunità nella graduatoria stilata da Regione Lombardia nell'ambito dei progetti dei comuni capoluogo che hanno partecipato al Bando Laboratorio sociale di quartiere: nuovi spazi di attivazione sociale. Questo risultato permette al Comune di Cremona di ottenere un finanziamento di oltre 59 mila euro su un costo complessivo di poco superiore ai 77 mila euro che consentirà di realizzare obiettivi quali la promozione della rappresentanza (responsabilizzare i cittadini coinvolgendoli e affidando loro compiti operativi specifici, accrescere il senso di collaborazione tra utenti ed ente gestore per un migliore grado di consapevolezza negli abitanti, da una parte, e di attenzione alla qualità del servizio abitativo offerto dai gestori, dall’altra), il contrasto al disagio sociale e alla morosità incolpevole. Il progetto interesserà il quartiere Zaist.

“Il risultato ottenuto – dichiara l'assessore al Welfare di comunità Mauro Platè – rappresenta una valida opportunità per dare un ulteriore impulso ai temi dell’abitare in una prospettiva sociale. L'obiettivo principale del progetto è infatti costruire un modello abitativo integrato (immobiliare e sociale) che possa diventare modello gestionale dell’abitare a Cremona. Soprattutto per quanto riguarda il settore dell'Edilizia Residenziale Pubblica (ERP), la nostra volontà è di dare vita ad un più ampio percorso che investe l’abitare inteso come uno spazio nel quale la famiglia organizza le proprie attività, elabora i propri stili di vita, esplica le proprie funzioni. L'abitare inteso come svolgimento di molteplici attività in uno spazio organizzato, così da promuovere coesione sociale e solidarietà”. 

Il cielo in una stanza è un'iniziativa frutto del lavoro partecipato, costruito insieme da ALER e Comune, che hanno deciso di investire il proprio tempo, il proprio personale e le proprie risorse in un’attività di coesione sociale ritenuta importante non solo per i residenti degli stabili interessati, ma anche per il quartiere nel quale si trovano e per l’intera cittadinanza. Importante è stata la condivisione con numerosi soggetti di natura sociale che operano sul territorio, che hanno accolto con entusiasmo l’interesse a valorizzare le risorse umane presenti nel quartiere Zaist e a potenziare l’offerta di servizi esistenti per fronteggiare il problema del superamento della domanda rispetto all’offerta. 

I partner sono la Cooperativa Iride, la Cooperativa Sociale Fuxia, la Cooperativa Nazareth, l'agenzia MESTIERI Consorzio di Cooperative Sociali S.c.s. Arl, il Consorzio Cooperative ACLI, Teatro Itinerante, Filiera Corta Solidale, la Cooperativa Nonsolonoi, il Gruppo Abele, Istituto d’Istruzione Superiore Statale Luigi Einaudi, lo IAL-CISL, Zenobia, società di consulenza e formazione per dare sostegno ai processi di innovazione, di integrazione e di connessione sociale e allo sviluppo delle risorse presenti nelle organizzazioni, nelle comunità, nelle imprese e nei gruppi, il Centro Sociale per Anziani “ Bonfatti” gestito dall’Associazione Unitaria Pensionati, l'Associazione Musicale degli Studenti di Musicologia e Beni Culturali, il Comitato Concerti “Francesco Attanasi” (gruppo informale), il Comitato di Quartiere 6 , la parrocchia San Francesco, l'Associazione ARYA ARchitects Young Association Cremona (un gruppo di giovani architetti che ha come finalità la promozione delle giovani menti attraverso un amplificatore professionale). 

Nella stessa direzione vanno il progetto “Dire, fare, abitare”, già finanziato, finalizzato ad una forte integrazione tra soggetti pubblici e privati, in modo da prevenire e contrastare la morosità; il progetto “Abitare responsabile”, anch'esso già finanziato, destinato a promuovere iniziative sperimentali per arginare il fenomeno degli sfratti e sostenete la ricerca di soluzioni abitative nel libero mercato; il progetto “Abitare solidale: il volontariato per affrontare il disagio abitativo”, promosso da AVAL/ACLI e di cui l’ Assessorato al Welfare è partner finanziato a valere sul Bando Cariplo Volontariato, per costruire strumenti e strategie utili ad alleviare il disagio delle famiglie che, a causa della crescente precarietà del lavoro, si trovano in difficoltà nel mantenimento dell’abitazione.

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