11 gennaio 2014

Cresce e funziona il progetto "A scuola e altrove" destinato allo sviluppo dell'integrazione scolastica e sociale di alunni disabili

Particolarmente partecipato l'incontro che si è tenuto in mattinata al Centro per le Famiglie di via Brescia relativo al progetto A scuola e altrove: insegnanti delle scuole cremonesi, operatori sociali del Comune e delle cooperative del territorio hanno condiviso i risultati di mesi di lavoro finalizzati ad individuare strategie, metodi e forme di collaborazione tra i diversi attori della rete per lo sviluppo dell'integrazione scolastica e sociale degli studenti disabili. Il progetto, nato da una proposta dell'assessore alle Politiche Sociali Luigi Amore, e sostenuta dall'Ufficio Scolastico Territoriale di Cremona, attraverso l'impegno e l'attenzione garantiti da Pierluigi Poli, direttore del CTI (Centro Territoriale Inclusione) di Cremona, è stata condiviso e promosso con il contributo dell'ASL e dell'Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell'Azienda Istituti Ospedalieri di Cremona.

"L'obiettivo - dichiara al riguardo l'assessore Luigi Amore - è conservare e sviluppare il livello qualitativo dei servizi presenti sul territorio. All'inizio del mandato elettorale ho manifestato il desiderio di utilizzare questi anni per individuare forme più efficaci nel rapporto tra servizi sociali e scuola. Posso dire di avere trovato un sistema evoluto, sensibile e competente. Confermo che, anche attraverso questo progetto, è stato possibile sostenere ed attuare iniziative che hanno visto la collaborazione delle diverse competenze messe in campo". 

A Roberta Caldin e Carlo Lepri, docenti universitari e responsabili scientifici del percorso intrapreso, è spettato il compito, nel corso della riunione, di mettere in evidenza i cambiamenti che il progetto sta introducendo con processi di inclusione degli alunni con disabilità. "L'idea di fondo che sottende all'iniziativa - spiega Eugenia Grossi, dirigente del Settore Politiche Sociali del Comune di Cremona - è che l'inclusione scolastica non può essere disgiunta dal contesto sociale e, in particolare, dal ruolo che la famiglia può avere in questo processo certamente non semplice. La novità del progetto è proprio quella di di immaginare che non esiste solo un sostegno per l'integrazione, ma che possono esistere numerosi 'sostegni', sia all'interno della scuola, sia sul territorio". 

"L'iniziativa intrapresa - sostiene Paola Romagnoli, referente per l'inclusione dell'Ufficio Scolastico Territoriale - è in linea con i più recenti indirizzi che tendono a vedere la persona nella sua complessità, piuttosto che sottolinearne esclusivamente i limiti e che vede nel contesto sociale un importante strumento per il superamento di barriere di ogni tipo e per il raggiungimento di una vera inclusione in ambito". 

Seguendo tale logica il progetto A scuola e altrove ha consentito di formulare un'intesa con i servizi di Neuropsichiatria Infantile dell'Ospedale e con l'ASL per l'utilizzo di nuovi strumenti di valutazione e segnalazione dei soggetti che necessitano, all'interno della scuola, di progetti di accompagnamento. Sono coinvolti tutti gli ordini di scuola ed oltre cinquanta insegnanti che, con impegno continuativo, hanno sperimentato le nuove forme di inclusione per gli alunni disabili. E' stata inoltre costituita un'équipe di consulenza che si rivolge alle scuole e alle famiglie per fornire un supporto all'inclusione dentro e fuori la scuola. Saranno promosse forme di collaborazione a livello provinciale che vede coinvolti il CTS (Centro Territoriale Servizi) di Cremona, i tre CTI della provincia e gli ambiti distrettuali di Cremona, Crema e Casalmaggiore.

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