30 gennaio 2014

Sì della Giunta agli indirizzi in materia di ciclo dei rifiuti e delle relative linee guida. Ora la parola passa al Consiglio comunale

La Giunta comunale, dopo l'illustrazione da parte dell'assessore alle Politiche Ambientali Francesco Bordi delle Linee guida appositamente predisposte e condivise dal tavolo di lavoro sul ciclo dei rifiuti, ha espresso parere favorevole sulla relativa delibera e l'ha assegnata al Consiglio comunale per la discussione e l’approvazione.

I punti cardine sono i seguenti:

ampliare la raccolta differenziata con modalità porta a porta spinta affinché tutto il territorio comunale sia servito con questa modalità di raccolta entro il 2014;

incentivare entro il 2014 un'ulteriore specializzazione nella raccolta differenziata individuando materiali attualmente conferiti in modo indifferenziato anche con l’introduzione, a regime, della raccolta differenziata, del sistema della tariffa puntuale, dal 2015, che premi chi produce meno rifiuto indifferenziato (paga quanto butti);

incentivare la raccolta di materiali che possono essere trasformati in materie prime secondarie incaricando il gestore di avviare uno studio al proposito;

raccolta separata dei pannolini/pannoloni per eliminare la frazione umida/sporca dal rifiuto residuo e allungare i tempi di passaggio di raccolta;

escludere interventi sull’impianto di termocombustione di via S. Rocco che richiedano, ai fini della compatibilità economica dell’intervento, un costante conferimento di rifiuti da incenerire. Chiedere ad AEM S.p.A. la committenza, in ambito LGH, di uno studio di fattibilità tecnica ed economico finanziaria, da approntare nei tempi tecnici necessari, circa la dismissione dell'impianto di termovalorizzazione, nonché un'analisi e la conseguente valutazione di soluzioni impiantistiche del trattamento del rifiuto residuo diverse dall'incenerimento e dal conferimento in discarica:

attribuire ad AEM S.p.A., in ambito LGH,  la committenza per lo studio tecnico ed economico finanziario di soluzioni tecniche alternative all'incenerimento e volto a verificare la possibilità di una riconversione produttiva dell'impianto, per lavorare su altri rami della filiera dei rifiuti, attrezzandosi per operare nella valorizzazione delle frazioni provenienti da raccolte differenziate o nella lavorazione del rifiuto residuo al fine di recuperare materiali anche attraverso tecnologie  sempre più evoluti e dedicati (come il TMB, trattamento meccanico biologico);

avviare la raccolta multimateriale prevedendo agevolazioni per chi effettua tale raccolta;

predisporre una gara per l’affidamento del servizio di raccolta ed una per lo smaltimento entro il 2014 ed assegnare il servizio entro il 2015;

predisporre, in sede di programmazione del bilancio 2014, idonei appostamenti economici per perseguire gli obiettivi indicati.

Negli ultimi 6 mesi dello scorso anno lo scenario di riferimento del ciclo dei rifiuti è stato rivoluzionato, se non stravolto, da alcune indicazioni derivanti da diverse fonti (Comunità europea, Stato, Regione, Provincia), che hanno di fatto modificato sia il quadro normativo che la filosofia alla base della gestione dei rifiuti urbani. Particolare attenzione è stata posta allo smaltimento del rifiuto indifferenziato, chiedendo, con ogni modo possibile, una sensibile riduzione dello stesso in quanto le soluzioni di trattamento del residuo, termodistruzione e discarica, pongono notevolissimi problemi ambientali. Il Consiglio comunale di Cremona già dal settembre scorso ha impegnato l’Amministrazione comunale ad intraprendere tutte le migliori pratiche per ridurre la quantità di rifiuto da portare in discarica o da trattare termicamente. Relativamente al trattamento termico e alla necessità di riequilibrare l'assetto impiantistico, molto attiva si è dimostrata la Regione Lombardia con la deliberazione del Consiglio regionale del 3 dicembre 2013 “Risoluzione inerente al programma regionale di gestione dei rifiuti (PRGR)”.

Con tale atto un’ulteriore importante considerazione è stata posta sulla modalità di gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani che, in virtù della normativa vigente, deve essere affrontata mediante l’istituzione di ambiti ottimali. Tale concetto è stato fortemente ribadito nel Decreto Legge n° 150 del 30 dicembre 2013 meglio conosciuto come “Milleproroghe” dove all’art 13 comma 2), si ribadisce che “La mancata istituzione o designazione dell'ente di governo dell'ambito territoriale ottimale ai sensi del comma 1 dell'articolo3-bis del decreto-legge del 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, ovvero la mancata deliberazione dell'affidamento entro il termine del 30 giugno 2014, comportano l'esercizio dei poteri sostitutivi da parte del Prefetto competente per territorio, le cui spese sono a carico dell'ente inadempiente, che provvede agli adempimenti necessari al completamento della procedura di affidamento entro il 31 dicembre 2014”.

A tale proposito il Comune di Cremona si era fatto parte attiva nel proporre a Regione Lombardia un ambito ottimale unitamente ai Comuni del Soresinese e del Casalasco, ma tale richiesta è stata, ad oggi, ignorata. Tuttavia, poiché il Comune di Cremona ha ritenuto importante condividere le scelte con ottica ampia coinvolgendo gli amministratori ed i portatori di interessi del territorio provinciale, ha convocato un Tavolo di lavoro coinvolgendo i Sindaci dei comuni di Crema e Casalmaggiore, i sindaci dei Comuni serviti per la gestione dei rifiuti da AEM S.p.A., il rappresentante della Consulta dei sindaci del cremasco nonché i rappresentanti delle associazioni a vario titolo interessate e dalle riunioni di questo tavolo di lavoro è emersa, ed è stata condivisa, la versione finale delle Linee giuda visionate dalla Giunta che saranno discusse in Consiglio comunale.

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