In
questi giorni sono stati riconosciuti ai Dirigenti, al Segretario Generale ed
al Direttore Generale del Comune di Cremona la retribuzione di risultato,
quella parte del trattamento economico legata al raggiungimento di specifici
obiettivi, che normalmente viene chiamata “premio”, prevista dal Contratto
Nazionale di lavoro ed assegnata in base ad una valutazione fatta da un organismo
terzo (Organismo Indipendente di Valutazione).
Infatti,
il trattamento economico (stipendio) dei dirigenti pubblici - quindi anche del
Comune di Cremona - sottende al principio dell’onnicomprensività. Tale
principio è disposto dal D.lgs 165/2001, all’art. 24, comma 1, laddove viene
disposto che la retribuzione del personale dirigente è determinata dai
contratti collettivi di lavoro di tale categoria, prevedendo che il trattamento
economico accessorio è correlato alle funzioni attribuite, alle connesse
responsabilità e ai risultati conseguiti nell’anno di riferimento.
In particolare, pertanto, la retribuzione dei dirigenti non è frutto di una
contrattazione libera e individuale, ma è fissata dalla contrattazione
collettiva, Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro che prevede la
costituzione di uno specifico “fondo per il finanziamento della retribuzione
di posizione e di risultato”. Questo fondo è obbligatorio per tutti gli
Enti e non può essere costituito al di sotto di uno specifico importo previsto
contrattualmente.
Il
Comune di Cremona, con l’Amministrazione Perri, ha ridotto il fondo al minimo
contrattuale, inoltre, grazie alla rinuncia volontaria della quota di 1/3 da
parte dei dirigenti interessati, ha raggiunto il valore economico più basso
dell’ultimo quinquennio.
In
più occasioni il Sindaco e l’Assessore al Personale hanno ringraziato la
dirigenza comunale per la loro sensibilità, in quanto nonostante il periodo di
grave crisi economica, risulta assai difficile trovare altre categorie di lavoratori
che abbiano volontariamente rinunciato a indennità o parti di indennità
contrattualmente a loro dovute.
Il
fondo nell’anno 2012 ammontava complessivamente ad € 600.202,89 di cui €
450.152,17 per retribuire le funzioni attribuite alle connesse responsabilità
(distribuite su base mensile all’interno dello stipendio su 13 mensilità)
ed € 150.050,72 destinati a retribuire i risultati conseguiti, sulla
base di una specifica relazione prodotta dall’Organismo Indipendente di
Valutazione (OIV) che le norme in vigore rendono obbligatorio in ogni
amministrazione pubblica. Per effetto della rinuncia volontaria da parte
dei Dirigenti, per una quota pari ad € 50.000,00, l’ammontare del fondo di
risultato è stato, pertanto, pari ad un valore teorico complessivo di € 100.050,72
Il confronto con i fondi degli anni precedenti ci fa
osservare quanto segue:
2008: €
193.024,99
2009: €
176.724,04
2010: €
178.729,86
2011: €
170.543,70
2012: €
150.050,72 - ridotto a 100.050,72 di cui spesi 95.954,36
Per quanto riguarda le figure di vertice dell’Ente,
il Segretario Generale e il Direttore Generale si differenziano, oltre che sul
piano giuridico, anche sul piano retributivo in quanto:
il Segretario Generale è valutato dal Sindaco ed ha
un riconoscimento di risultato regolato dal CCNL per i Segretari Comunali e
Provinciali in relazione al monte-salari riferito all’anno di valutazione sulla
base del punteggio espresso che, per l’anno 2012, è pari a 93/100;
il Direttore Generale è valutato dall’Organismo
Indipendente di Valutazione ed ha un riconoscimento di risultato regolato dal
contratto individuale di lavoro in relazione al punteggio di valutazione
ottenuto nell’anno di riferimento che, per l’anno 2012, è pari a 92/100.
Anche queste due figure di vertice hanno rinunciato
ad 1/3 dell’indennità di risultato relativa all’anno 2012 e anche nei loro
confronti gli amministratori hanno apprezzato tale gesto di grande
responsabilità.