14 agosto 2013

Trasparenza amministrativa: premi ai dirigenti al minino storico, grazie anche alla loro rinuncia volontaria di un terzo del fondo


In questi giorni sono stati riconosciuti ai Dirigenti, al Segretario Generale ed al Direttore Generale del Comune di Cremona la retribuzione di risultato, quella parte del trattamento economico legata al raggiungimento di specifici obiettivi, che normalmente viene chiamata “premio”, prevista dal Contratto Nazionale di lavoro ed assegnata in base ad una valutazione fatta da un organismo terzo (Organismo Indipendente di Valutazione). 

Infatti, il trattamento economico (stipendio) dei dirigenti pubblici - quindi anche del Comune di Cremona - sottende al principio dell’onnicomprensività. Tale principio è disposto dal D.lgs 165/2001, all’art. 24, comma 1, laddove viene disposto che la retribuzione del personale dirigente è determinata dai contratti collettivi di lavoro di tale categoria, prevedendo che il trattamento economico accessorio è correlato alle funzioni attribuite, alle connesse responsabilità e ai risultati conseguiti nell’anno di riferimento. In particolare, pertanto, la retribuzione dei dirigenti non è frutto di una contrattazione libera e individuale, ma è fissata dalla contrattazione collettiva, Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro che prevede la costituzione di uno specifico “fondo per il finanziamento della retribuzione di posizione e di risultato”. Questo fondo è obbligatorio per tutti gli Enti e non può essere costituito al di sotto di uno specifico importo previsto contrattualmente.

Il Comune di Cremona, con l’Amministrazione Perri, ha ridotto il fondo al minimo contrattuale, inoltre, grazie alla rinuncia volontaria della quota di 1/3 da parte dei dirigenti interessati, ha raggiunto il valore economico più basso dell’ultimo quinquennio.

In più occasioni il Sindaco e l’Assessore al Personale hanno ringraziato la dirigenza comunale per la loro sensibilità, in quanto nonostante il periodo di grave crisi economica, risulta assai difficile trovare altre categorie di lavoratori che abbiano volontariamente rinunciato a indennità o parti di indennità contrattualmente a loro dovute.

Il fondo nell’anno 2012 ammontava complessivamente ad € 600.202,89 di cui € 450.152,17 per retribuire le funzioni attribuite alle connesse responsabilità (distribuite su base mensile all’interno dello stipendio su 13 mensilità) ed € 150.050,72 destinati a retribuire i risultati conseguiti, sulla base di una specifica relazione prodotta dall’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) che le norme in vigore rendono obbligatorio in ogni amministrazione pubblica. Per effetto della rinuncia volontaria da parte dei Dirigenti, per una quota pari ad € 50.000,00, l’ammontare del fondo di risultato è stato, pertanto, pari ad un valore teorico complessivo di € 100.050,72

Il confronto con i fondi degli anni precedenti ci fa osservare quanto segue:

2008:  € 193.024,99
2009€ 176.724,04
2010€ 178.729,86
2011:  € 170.543,70
2012:  € 150.050,72 - ridotto a 100.050,72 di cui spesi 95.954,36

Per quanto riguarda le figure di vertice dell’Ente, il Segretario Generale e il Direttore Generale si differenziano, oltre che sul piano giuridico, anche sul piano retributivo in quanto:
il Segretario Generale è valutato dal Sindaco ed ha un riconoscimento di risultato regolato dal CCNL per i Segretari Comunali e Provinciali in relazione al monte-salari riferito all’anno di valutazione sulla base del punteggio espresso che, per l’anno 2012, è pari a 93/100;
il Direttore Generale è valutato dall’Organismo Indipendente di Valutazione ed ha un riconoscimento di risultato regolato dal contratto individuale di lavoro in relazione al punteggio di valutazione ottenuto nell’anno di riferimento che, per l’anno 2012, è pari a 92/100.

Anche queste due figure di vertice hanno rinunciato ad 1/3 dell’indennità di risultato relativa all’anno 2012 e anche nei loro confronti gli amministratori hanno apprezzato tale gesto di grande responsabilità.

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