E’ pronta la convenzione
tra Comune di Cremona e Azienda Sanitaria Locale di Cremona per la
realizzazione, nel corso del 2013 e 2014, del progetto “Outsiders 2013”, per un
costo complessivo pari a 201.451,20 euro così ripartito: 130.451,20 euro di
contributo regionale a mezzo ASL di Cremona, 40.000,00 euro quota a carico del
Comune di Cremona, 31.000,00 euro quota sostenuta direttamente dagli altri
soggetti coinvolti. Il progetto è finalizzato al reinserimento, con metodi
innovativi, di adulti e minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità
giudiziaria.
La Regione Lombardia
promuove una rete di interventi a favore delle persone sottoposte a
provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria e delle loro famiglie attraverso la
presentazione di progetti specifici. Il decreto n. 222 del 18 gennaio 2013
della Direzione Generale Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà
Sociale della Regione Lombardia ha definito le modalità e le procedure per la
presentazione alle Aziende Sanitarie Locali delle proposte di intervento a
favore delle persone sottoposte a provvedimento dell’autorità giudiziaria e
delle loro famiglie e nel contempo ha assegnato alle ASL le risorse per il
finanziamento delle progettualità.
Il Comune di Cremona,
quale ente capofila, ha presentato all’Azienda Sanitaria Locale di Cremona un
progetto a favore di persone adulte e minori sottoposti a provvedimento
dell’Autorità Giudiziaria e delle loro famiglie che vede coinvolte realtà del
sociale presenti sul nostro territorio, a seguito del parere favorevole
espresso dalla Giunta Comunale nella seduta del 13 giugno 2013. La Regione Lombardia ha riconosciuto all’ASL di
Cremona un contributo di 130.451,20 euro che corrisponderà per pari importo al
Comune di Cremona secondo le modalità previste dalla convenzione. La bozza di convenzione
con l’Azienda Sanitaria Locale di Cremona è stata così predisposta ed approvata
dalla Giunta per procedere all’avvio delle azioni previste dal progetto.
“Il Comune di Cremona -
dichiara l’assessore alle Politiche Sociali Luigi Amore - partecipa alla
realizzazione del progetto con un finanziamento di 40.000,00 euro relativo alla
valorizzazione del personale, alle utenze di strutture comunali sedi di azioni
di progetto (ad esempio il Centro per le Famiglie per quanto concerne la
sperimentazione di azioni rivolte ai detenuti ed alle loro famiglie, Sportello
porta unitaria di accesso ai servizi sociali per all’attivazione di un punto
dell’Ufficio di esecuzione penale esterna sia rivolto all’utenza, sia con
funzioni di prese in carico integrata) nonché al sistema di housing in capo
all’Amministrazione. Concorrono al
finanziamento del progetto anche i soggetti coinvolti con risorse proprie per
complessivi 31.000,00 euro. In fase di realizzazione potrebbero avvenire
eventuali modifiche per quanto concerne i cofinanziamenti, tali da ridurre la
parte di spettanza del Comune di Cremona.”
Numerosi i partner coinvolti nella fase
progettuale, mentre i partner che contribuiscono anche con proprie risorse
sono: Azienda
Sociale del Cremonese, Consorzio Casalasco Servizi Sociali, Comunità Sociale Cremasca,
Iride Cooperativa Sociale, Nazareth Cooperativa Sociale, Fuxia Cooperativa Sociale,
Consorzio Mestieri, Cisvol Cremona e la Federazione Oratori di Cremona.
GLI
OBIETTIVI DEL PROGETTO
Il reinserimento sociale di soggetti, minori ed
adulti, sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria viene perseguito attraverso cinque
obiettivi specifici: 1) implementare le opportunità di accesso al mondo del
lavoro mediante azioni di politica attiva e di formazione in ottica di
riqualificazione; l’obiettivo verrà perseguito anche in raccordo con le misure
di politica attiva già presenti sul nostro territorio (inserimento lavorativo
di soggetti svantaggiati, percorsi dotali, ecc.; 2) sperimentare percorsi di
presa in carico integrata dei nuclei familiari dei destinatari per ricostruire,
recuperare e mantenere le relazioni familiari, con particolare attenzione ai
nuclei multiproblematici e ad elevato rischio di devianza; 3) garantire la
presenza di un tutoring educativo volto all’aumento della capacità decisionale
e di autonomia, all’acquisizione di competenze organizzative e al miglioramento
della capacità di rielaborare la propria storia (a partire dal reato) e di
definire una progetto di vita; 4 ) consolidare ed implementare capacità di
risposta dei territori rispetto all’accoglienza e inclusione dei soggetti
autori di reato, potenziando la sinergia tra uffici dell’autorità giudiziaria,
servizi sociali territoriali, rete dell’associazionismo, mondo produttivo,
terzo settore; 5) potenziare i percorsi di autonomia anche attraverso il
sistema di housing sociale.
Il carattere innovativo della proposta progettuale
consiste nel tentativo di riformulare l’approccio complessivo al problema, non
più ancorato ad una rigida ripartizione per target, ma che prova a
riconsiderare più complessivamente il lavoro per ambiti trasversali. Questo
risulta funzionale anche per l’assetto organizzativo interno e per
l’attivazione delle risorse del privato sociale e della rete territoriale non
più rigidamente organizzato in modo settoriale, ma invitato a ridefinirsi
secondo un assetto che risulta favorevole per un approccio ai problemi di
natura più strutturale. Nella proposta sono inoltre proposti alcuni stimoli
utili per una revisione più complessiva e profonda delle politiche locali di
inclusione sociale dei soggetti autori di reato (minori e adulti) anche
attraverso l’arricchimento dei significati e dei possibili contenuti del
reinserimento.