Si
sono dati appuntamento nel pomeriggio al campo da gioco Robi Telli al
parco Sartori, nel quartiere Po, per pubblicizzare la loro iniziativa
e dare una breve dimostrazione dello speciale sport che praticano. Si
tratta dei ragazzi del gruppo informale Baskin on the road,
capeggiati da Francesco Longhi, che sabato pomeriggio, a bordo di un
camper preso a noleggio, partiranno alla volta della Spagna prima e, quindi,
al ritorno in Italia, della Francia, Paesi nei quali intendono fare
conoscere il baskin (basket integrato) con spiegazioni teoriche e
quindi con partite vere e proprie. Il loro progetto, denominato
Baskin across Europe, è uno dei sei vincitori del concorso Think
Town, promosso dal Comune di Cremona, bando arrivato alla quarta
edizione che premia, attraverso un contributo economico, gruppi
informali di giovani, associazioni di giovani che lavorano con
giovani, che vogliono realizzare progetti innovativi in diversi
campi: cultura, innovazione tecnologica, impegno civile, sport,
creatività, espressività e promozione del territorio. Un piccolo
evento all'insegna della solidarietà, dell'amicizia e della
condivisione al quale non ha voluto mancare la vice sindaco Maura
Ruggeri che, come assessore con delega al Piano Locale Giovani, ha
portato il saluto dell'Amministrazione a questi ragazzi pieni di
entusiasmo.
Come spiega Francesco Longhi, Baskin across Europe è
stato proposto da ragazzi appassionati di sport, con l’obiettivo di
far conoscere la disciplina del baskin, sport educativo ed
integrativo nato a Cremona, oltre i confini nazionali e nello
specifico in Francia e in Spagna. La prima tappa sarà a Terrassa,
vcino a Barcellona, il 13 agosto, quindi a Saint Gèly Du Fesc, nei
pressi di Montpellier, in Francia. Qui il gruppo, composto da 6
ragazzi, tutti sui 25 anni, studenti e lavoratori, organizzerà
incontri teorico/pratici, della durata di un giorno ciascuno, per far
conoscere il baskin. Per l'occasione, dopo avere organizzato nei
minimi particolari il viaggio, hanno predisposto delle traduzioni in
francese e spagnolo sulle regole del baskin. Altro obiettivo, ma
questo riguarda l'Italia, è vedere parificato il baskin agli altri
sport.
Un'iniziativa davvero particolare e alla quale
l'Amministrazione, come dichiara la vice sindaco Maura Ruggeri,
guarda con molta attenzione soprattutto per questo connubio tra sport
e disabilità. Non a caso l'intenzione è di fare di Cremona,
periodicamente e in modo riconosciuto in tutto il mondo, la capitale
italiana delle esperienze handicap-sport, in cui Cremona eccelle per
capacità di organizzazione e creatività e idealità di azione.
Il baskin è una nuova
attività sportiva che si ispira al basket ma ha caratteristiche
particolari ed innovative. Un regolamento, composto da 10 regole, ne
governa il gioco conferendogli caratteristiche incredibilmente ricche
di dinamicità e imprevedibilità. Questo nuovo sport è stato
pensato per permettere a giovani normodotati e giovani disabili di
giocare nella stessa squadra (composta sia da ragazzi che da
ragazze!). In effetti, il baskin permette la partecipazione attiva di
giocatori con qualsiasi tipo di disabilità (fisica e/o mentale) che
consenta il tiro in un canestro.
Si mette così in discussione la
rigida struttura degli sport ufficiali e questa proposta, effettuata
nella scuola, diventa un laboratorio di società. Le 10 regole
valorizzano il contributo di ogni ragazzo/a all’interno della
squadra: infatti il successo comune dipende realmente da tutti.
Quest’adattamento, che personalizza la responsabilità di ogni
giocatore durante la partita, permette di superare positivamente la
tendenza spontanea ad un atteggiamento «assistenziale» a volte
presente nelle proposte di attività fisiche per persone disabili.
Il
regolamento del baskin adatta: il materiale (uso di più canestri:
due normali; due laterali più bassi; possibilità di sostituzione
della palla normale con una di dimensione e peso diversi); lo spazio
(zone protette previste per garantire il tiro nei canestri laterali);
le regole (ogni giocatore ha un ruolo definito dalle sue competenze
motorie e ha di conseguenza un avversario diretto dello stesso
livello. Questi ruoli sono numerati da 1 a 5 e hanno regole proprie);
le consegne (possibile assegnazione di un tutor, giocatore della
squadra che può accompagnare più o meno direttamente le azioni di
un compagno disabile).
Anche i ragazzi normodotati beneficiano di
questo percorso. Infatti nel baskin essi imparano ad inserirsi e ad
organizzare un gruppo che conta al suo interno gradi di abilità
differenti. Devono così sviluppare nuove capacità di comunicazione
mettendo in gioco la propria creatività e instaurando relazioni
affettive anche molto intense. Inoltre la condivisione degli
obiettivi sportivi coi ragazzi disabili permette loro di apprezzare
le ricchezze e le capacità che la diversità porta con sé. Riguardo
ai ragazzi disabili, dopo sei anni di attività possiamo dire che i
risultati raggiunti sono considerevoli: è aumentata la fiducia in se
stessi, la capacità di coniugare il sacrificio al piacere, sono
cresciute le abilità psicomotorie e quelle di interazione con i
ragazzi e con gli adulti.