05 agosto 2014

Inizia l'avventura europea del gruppo Baskin on the road


Si sono dati appuntamento nel pomeriggio al campo da gioco Robi Telli al parco Sartori, nel quartiere Po, per pubblicizzare la loro iniziativa e dare una breve dimostrazione dello speciale sport che praticano. Si tratta dei ragazzi del gruppo informale Baskin on the road, capeggiati da Francesco Longhi, che sabato pomeriggio, a bordo di un camper preso a noleggio, partiranno alla volta della Spagna prima e, quindi, al ritorno in Italia, della Francia, Paesi nei quali intendono fare conoscere il baskin (basket integrato) con spiegazioni teoriche e quindi con partite vere e proprie. Il loro progetto, denominato Baskin across Europe, è uno dei sei vincitori del concorso Think Town, promosso dal Comune di Cremona, bando arrivato alla quarta edizione che premia, attraverso un contributo economico, gruppi informali di giovani, associazioni di giovani che lavorano con giovani, che vogliono realizzare progetti innovativi in diversi campi: cultura, innovazione tecnologica, impegno civile, sport, creatività, espressività e promozione del territorio. Un piccolo evento all'insegna della solidarietà, dell'amicizia e della condivisione al quale non ha voluto mancare la vice sindaco Maura Ruggeri che, come assessore con delega al Piano Locale Giovani, ha portato il saluto dell'Amministrazione a questi ragazzi pieni di entusiasmo.

Come spiega Francesco Longhi, Baskin across Europe è stato proposto da ragazzi appassionati di sport, con l’obiettivo di far conoscere la disciplina del baskin, sport educativo ed integrativo nato a Cremona, oltre i confini nazionali e nello specifico in Francia e in Spagna. La prima tappa sarà a Terrassa, vcino a Barcellona, il 13 agosto, quindi a Saint Gèly Du Fesc, nei pressi di Montpellier, in Francia. Qui il gruppo, composto da 6 ragazzi, tutti sui 25 anni, studenti e lavoratori, organizzerà incontri teorico/pratici, della durata di un giorno ciascuno, per far conoscere il baskin. Per l'occasione, dopo avere organizzato nei minimi particolari il viaggio, hanno predisposto delle traduzioni in francese e spagnolo sulle regole del baskin. Altro obiettivo, ma questo riguarda l'Italia, è vedere parificato il baskin agli altri sport. 

Un'iniziativa davvero particolare e alla quale l'Amministrazione, come dichiara la vice sindaco Maura Ruggeri, guarda con molta attenzione soprattutto per questo connubio tra sport e disabilità. Non a caso l'intenzione è di fare di Cremona, periodicamente e in modo riconosciuto in tutto il mondo, la capitale italiana delle esperienze handicap-sport, in cui Cremona eccelle per capacità di organizzazione e creatività e idealità di azione.


Il baskin è una nuova attività sportiva che si ispira al basket ma ha caratteristiche particolari ed innovative. Un regolamento, composto da 10 regole, ne governa il gioco conferendogli caratteristiche incredibilmente ricche di dinamicità e imprevedibilità. Questo nuovo sport è stato pensato per permettere a giovani normodotati e giovani disabili di giocare nella stessa squadra (composta sia da ragazzi che da ragazze!). In effetti, il baskin permette la partecipazione attiva di giocatori con qualsiasi tipo di disabilità (fisica e/o mentale) che consenta il tiro in un canestro. 

Si mette così in discussione la rigida struttura degli sport ufficiali e questa proposta, effettuata nella scuola, diventa un laboratorio di società. Le 10 regole valorizzano il contributo di ogni ragazzo/a all’interno della squadra: infatti il successo comune dipende realmente da tutti. Quest’adattamento, che personalizza la responsabilità di ogni giocatore durante la partita, permette di superare positivamente la tendenza spontanea ad un atteggiamento «assistenziale» a volte presente nelle proposte di attività fisiche per persone disabili. 

Il regolamento del baskin adatta: il materiale (uso di più canestri: due normali; due laterali più bassi; possibilità di sostituzione della palla normale con una di dimensione e peso diversi); lo spazio (zone protette previste per garantire il tiro nei canestri laterali); le regole (ogni giocatore ha un ruolo definito dalle sue competenze motorie e ha di conseguenza un avversario diretto dello stesso livello. Questi ruoli sono numerati da 1 a 5 e hanno regole proprie); le consegne (possibile assegnazione di un tutor, giocatore della squadra che può accompagnare più o meno direttamente le azioni di un compagno disabile). 

Anche i ragazzi normodotati beneficiano di questo percorso. Infatti nel baskin essi imparano ad inserirsi e ad organizzare un gruppo che conta al suo interno gradi di abilità differenti. Devono così sviluppare nuove capacità di comunicazione mettendo in gioco la propria creatività e instaurando relazioni affettive anche molto intense. Inoltre la condivisione degli obiettivi sportivi coi ragazzi disabili permette loro di apprezzare le ricchezze e le capacità che la diversità porta con sé. Riguardo ai ragazzi disabili, dopo sei anni di attività possiamo dire che i risultati raggiunti sono considerevoli: è aumentata la fiducia in se stessi, la capacità di coniugare il sacrificio al piacere, sono cresciute le abilità psicomotorie e quelle di interazione con i ragazzi e con gli adulti.


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